Follia e potere psichiatrico

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Il filosofo francese Michel Foucault (1926-1984), autore di opere fondamentali quali Sorvegliare e punire e Le parole e le cose ha elaborato un’ampia teoria sulla storia del problema della follia e del potere psichiatrico. Secondo Foucault la società occidentale a partire dalla Grecia antica quando la vita cittadina era tale in quanto gli uomini erano liberi ha sviluppato, a partire dall’età moderna cioè dal 1600 circa, i concetti di prigione e reclusione. Questi concetti si iscrivono nel lungo processo di disciplinamento che caratterizza la storia moderna e contemporanea. Gli organi di potere si appropriano dei corpi e ne controllano i movimenti, attraverso norme e divieti. Le componenti eversive ed inappropriate dei corpi vengono inibite, mentre si impongono pratiche e rituali funzionali all' esercizio del potere.

La società occidentale ha sviluppato in particolar modo il concetto di repressione, della sessualità soprattutto ma anche della follia, dando spazio al sorgere di quell’istituzione fondamentale per il potere psichiatrico che è il manicomio. Questo concretizza sul territorio i rapporti di potere ed i meccanismi di controllo propri delle istituzioni e rifiuta la follia come componente naturale dell’essere umano.

I concetti elaborati da Foucault sono stati ripresi anche dal sociologo francese Robert Castel (1933-2013), appunto i temi sulla storia della follia e del potere psichiatrico. Risulta evidente il ruolo fondamentale che hanno avuto questi concetti e questi autori nel processo di deistituzionalizzazione avviato da Franco Basaglia. Il manicomio in quanto istituzione totale reprime la follia e crea un rapporto di potere in cui il malato viene oggettivato e diventa totalmente subalterno all'istituzione e agli psichiatri, visti come i delegati di questo meccanismo di potere repressivo. Pensato come luogo di cura e terapia, diventa un luogo di stigma, contenimento e repressione. Risulta quindi necessario ribaltare i rapporti di potere e creare una nuova psichiatria capace di affrontare le contraddizioni in modo corretto.